Nelle cantine di Manuelina, dove il vino ha i numeri delle mappe catastali

Ruinello di Sopra, frazione minuscola di Santa Maria della Versa, regno del pinot nero e del suo futuro in bolle. Qui si trova Manuelina, grazioso nome dell’azienda Agricola fondata nella prima metà del ‘900 dai fratelli Luigi e Guido Achilli. Non vendemmiano e imbottigliano più solo per la famiglia, ma decidono di ampliare la produzione. Iniziano ad arrivare i turisti del vino su queste colline. Il sabato e la domenica, da tutta la provincia, e dalle città, Milano su tutte, a comprare il vino sfuso da servire a tavola “da tutti i giorni”. Luigi trasmette la passione ai figli Paolo e Antonio, che, con lungimiranza, portano avanti l’azienda. Bisognava però trovare un nome originale: Achilli è un cognome assai diffuso da queste parti; numerose cantine si chiamano confusamente in questo modo. Così, si decide per un nome semplice, dolce, famigliare: Manuelina (una delle filglie di Paolo si chiama Manuela). Oggi l’Azienda Agricola Manuelina conta su 22 ettari di vigneti di proprietà, e produce, vinifica e imbottiglia direttamente in azienda circa 3500 q.li di uva. La lavorazione dei vigneti avviene con la massima cura e nel rispetto dell’ambiente. La raccolta delle uve è manuale, e la produzione viene curata in ogni sua fase.

Un giro in cantina e l’occhio viene catturato dalle etichette. Cosa vorranno dire quei numeri nel nome dei vini? Semplice, ma nessuno avrebbe mai indovinato: sono i numeri indicati nelle mappe catastali di Santa Maria della Versa, il corrispondenti ai vigneti di proprietà dell’azienda. Ne sono un esempio il 137 BRUT Oltrepò Pavese Metodo ClassicoPinot Nero DOCG , ottenuto dalle uve raccolte a fine di agosto nel vigneto identificato con il numero 137, al termine dell’inverno si imbottiglia, e dopo la rifermentazione in bottiglia, diventerà Metodo Classico. Il  Brut riposa per almeno 36 mesi in bottiglia a temperatura controllata, e diventa cremoso, sapido. O ancora un vino elegante, raffinato come il 145 ROSÉ BRUT Oltrepò Pavese Metodo Classico Pinot Nero Rosé DOCG, un bouquet meraviglioso che profuma di frutti rossi, di rosa canina. Cercando un grande rosso, robusto ma frizzante, vogliamo un grande classico, un vino identificativo del territorio: una Bonarda. Entra in scena ĂCHILLIUS Bonarda dell’Oltrepò Pavese DOC, che porta il nome latino di famiglia, la classica Croatina da unire in matrimonio di gusto con Salame di Varzi DOP, coppe stagionate, carni succulente. Questo vino fa parte delle etichette #LaMossaPerfetta, un progetto del Distretto del Vino di Qualità dell’Oltrepò Pavese nato per valorizzare il vino più tipico del territorio, che prevede un disciplinare di produzione assai più restrittivo di quello della Bonarda DOC e una bottiglia dalla forma particolare (denominata Marasca), utilizzabile solo dalle aziende associate al Distretto. 

www.manuelina.com

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